Etienne, Uruguay

Solo una persona spera per te e tutto si riavvia...

Mentre Etienne misurava tutto il tempo e gli sforzi necessari per una semplice visita in prigione, Miguel veniva a ricordargli il valore della loro libera amicizia…

Voglio parlarvi ora di una visita a Marcello e Miguel. Per andare a visitarli, la strada da casa è un po’ più difficile del solito: tre autobus, uno spogliatoio, una linea (cos’è la linea? Non si capisce), una perquisizione, un’altra linea e un lungo vicolo… Sulla strada per il carcere, ho fatto il seguente calcolo: più di 6 ore fuori dal quartiere per una visita di meno di un’ora e mezza, una mattinata che non è stata molto redditizia dopo tutto…
Ma in questo piccolo corridoio della Zona 5 compaiono presto Marcello e Miguel e i loro volti felici mettono in pausa i miei pensieri. Marcello, incarcerato per furto sette mesi fa, è un grande amico di Punto Cuore, quindi la nostra visita assume presto lo stesso volto di una visita al « barrio ». Ci scambiamo notizie e ricordi, facciamo anche le presentazioni (non conosco nessuno dei due) e ci salutiamo perché questa è l’ultima visita di Kamil alla prigione.
Marcello mostra uno sguardo sorridente e ci apre rapidamente il suo cuore, il momento è semplice e sincero e ci fa intuire la profondità di quattro anni di una bella amicizia. Miguel, è più riservato, ma quando il fratello va via per cinque minuti, bastano poche parole per confidarci la sua notte interiore senza luce né stelle, piena di paure e dubbi: “Ho passato ventiquattro dei miei quarantotto anni in prigione. Non so nemmeno più che aspetto abbia la strada fuori… Non voglio nessuna riduzione della mia pena…”. Suo fratello ritorna e presto la visita è finita.
Sulla via del ritorno a casa, le poche parole di Miguel, pronunciate con un respiro un po’ stanco, risuonano nel mio cuore e mi lasciano un caldo dolore. Come posso osare parlare di redditività dopo aver misurato la forza di un’amicizia messa alla prova dalla privazione della libertà? Come osi contare il tuo tempo quando tieni in vita un’amicizia la cui essenza è la gratuità? “È il tempo che hai perso per la tua rosa che rende la tua rosa così importante…”.
Non è stata una visita di un’ora e mezza, è stata una visita ad un amico! Il resto non importa…
E queste poche ore passate nel silenzio dei trasporti sembrano, “tutto sommato”, molto poco rispetto a ventiquattro anni senza libertà, e molto poco per riempire il vuoto che Miguel ci ha rivelato in poche parole e molto silenzio. Nel crepuscolo delle mie riflessioni sulla libertà, la dignità, l’amicizia, ricordo la piccola frase con il profumo della speranza che Kamil ha seminato al momento dell’ addio: “Tua madre ti aspetta e spera in te fuori, Miguel”. Non è niente, ma alla fine si tratta sempre di questo: una presenza, una persona amata, una spalla su cui tenere la testa, una sola stella nella notte… e la vita decolla di nuovo.