Astrid, Italia

Una presenza gratuita

Presentandoci Patrizia e Maria Patrizia, Astrid si è meravigliata della gratuità della loro presenza tra i loro amici, che non può misurare con “i suoi criteri di efficienza o utilità”.

Un’altra amica, Patrizia, mi ha segnato molto ultimamente. È una persona che è sempre stata un mistero per me, perché mi sono sempre chiesta se le fa piacere o meno essere visitata. Non sono mai stata molto a mio agio con lei. È difficile parlare con lei e spesso ha una faccia scontrosa. Patrizia ha avuto il cancro e, come moglie e come madre, ha continuato, nonostante la sofferenza, a lottare e ad essere l’incrollabile pilastro della sua famiglia. Questo è ciò che le dà questa apparenza di durezza. Un lunedì, quando avevo deciso di approfittare del giorno di riposo per fare un piccolo pellegrinaggio alla Madonna di Pompei, l’ho incontrata sul marciapiede della stazione ferroviaria. Stavamo parlando e lei sembrava felice della sorpresa di questo incontro. Sono stata felice di vederla e di vederla con un sorriso. La sua vicina sulla panchina della stazione entra nella discussione, percependo il mio accento straniero. Ed è così che Patrizia le spiega la mia presenza a Napoli e la missione di Punto cuore, e conclude dicendo: “Non puoi immaginare quanta pace ti porta quando vengono a trovarti! ». Sono ancora commossa dalla sua testimonianza che mi ricorda che basta una semplice presenza e che non bisogna cercare di valutarla troppo con criteri di efficienza o di utilità.
Una nostra amica, Maria Patrizia, ha accompagnato la madre, Anna, nella sua malattia negli ultimi mesi. La povera Anna, esausta dalla malattia, è morta un mese fa. Fortunatamente abbiamo potuto visitarla abbastanza regolarmente nelle ultime settimane. Ogni volta ci siamo proposti di recitare una decina del rosario con loro due. Anna soffriva molto per lo zolfo e parlava poco e lentamente, tanto era stanca. Un giorno, in un attimo, ci disse: “Mi fa sempre piacere quando vieni a trovarmi”. Io, che mi sono sentita inutile e sopraffatta da tanto dolore e angoscia in quella stanza malata, vedo ancora una volta che i nostri amici ci ricordano il cuore della nostra missione, di essere presenti e di pregare, come se loro stessi ci capissero meglio di me!