Colombe, Argentina

La gratitudine di Mario

Colombe ci racconta come Vivi “perdonando al di là di ciò che è perdonabile, sperando al di là di ogni speranza” ha aiutato il marito a liberarsi dalla droga e dall’alcol.

Mario, l’ho incontrata per la prima volta il 15 dicembre. Lo abbiamo incontrato seduto fuori dalla porta di casa sua, mentre prendeva un terré (un mate che si prende con un succo di frutta fresca d’estate). Ci ha apostrofato per offrirci di assaggiare questa bevanda e per dirci che ci conosceva e che, quando era piccolo, veniva a giocare a Punto Cuore. Poco a poco, abbiamo sentito che voleva parlare, così ci siamo seduti con lui per strada e lo abbiamo ascoltato, lo abbiamo interrogato. Così ci rivela la sua vita, strato dopo strato, dalla più superficiale alla più profonda. Veniamo a sapere che ha due figli, ma che sua moglie se n’è andata dodici anni fa, che li vedrà nella capitale e che vorrebbe che tornasse a vivere con lui. Poi, dopo molto tempo, ci dice che è uscito di prigione due anni fa e che recentemente ha smesso di bere e di assumere droghe. Ci dice di voler cambiare, di voler essere un bravo ragazzo ora, e per farlo si è ripreso la casetta in cui viveva, per allontanarsi dalle sue cattive influenze e iniziare una vita più lineare. È stata una bella discussione, un fiore che si apre petalo dopo petalo, che ha bisogno di tempo, di ascolto e di fiducia, per mostrarci il cuore della sua vita e della sua sofferenza.
Ma la cosa più bella è stata questa: un mese fa, lo abbiamo incontrato per strada, ci ha detto che dalla nostra visita è stato benedetto da Dio. Sua moglie è tornata a vivere con lui e lui ha trovato un lavoro. Ci invita a incontrare la sua famiglia a casa sua. Questa visita è stata per me piena di gioia, la gioia di vedere Mario così felice in mezzo alla sua famiglia, così orgoglioso dei suoi figli, così appagato. E la gioia di incontrare la sua compagna, Vivi, una donna edificante. Dodici anni fa, se n’è andata perché Mario faceva un forte consumo di droga e stava diventando un pericolo per i bambini, ma in quegli anni lo accoglieva sempre quando era “in buona forma” e se ne andava non appena la sua dipendenza minacciava i suoi figli. Ogni volta che si pentiva, lei lo accoglieva a braccia aperte, un esempio di amore che traboccava, perdonando oltre il perdonabile, sperando oltre la speranza, con una pazienza che non si è mai stancata e che oggi è ricompensata dalla gioia di questa famiglia riunita e di questo padre finalmente stabile.