Anaïs, Senegal

Iankou e il suo desiderio di Dio

Attraverso il confinamento, Anaïs scopre il Senegal e in particolare la fede e la semplicità dei suoi abitanti… Come i bambini.
Il Venerdì Santo, è una grande pulizia…

C’è il volto di un bambino alla finestra, è Iankou. Ha sentito dire che Gesù è morto oggi. Vorrebbe conoscerlo, vedere il suo volto, mostrarlo a sua madre. Gli è stato detto che avrebbe trovato le sue risposte a Punto Cuore. Giovanna prende molto sul serio la sua richiesta, e presto grida in tutto il Punto cuore “Chi parla Wolof per favore, un bambino vuole sapere chi è Gesù”. A lei si unirà presto Giustina, che le spiega chi è Gesù, e il sacrificio di tutti quei giorni di festa. Iankou sta ascoltando. Riceve allora un’immagine di Cristo e corre a condividere con la madre il tesoro che gli è stato appena rivelato.
Oggi ha bussato alla finestra. Con il suo amico Alphonse, ci hanno chiesto carta e matite: “Vogliamo disegnare Gesù! ». Qualche minuto dopo, sono tornati con le loro opere d’arte, felici di offrircele.
Qualche giorno fa, mentre eravamo nella cappella a cantare le compiete, abbiamo sentito un grande clamore per strada, oltre a grida e forti colpi alla porta. Ero un po’ spaventata, soprattutto perché da quando è stato introdotto il coprifuoco nel paese, nessuno osa uscire dopo le 20.00 per paura di essere “chicoté” dalla polizia che qui non scherza. Raddoppio le mie preghiere e, appena finiamo, salgo in terrazza per informarmi sulla situazione. Alla mia grande sorpresa, tutti sono fuori, di fronte alla luna. Mi dicono: “È avvenuto un grande miracolo! Guarda la luna, non vedi la Vergine Maria? ». Infatti, l’ombra della luna ci fa indovinare il volto della Vergine Maria che porta in grembo il suo bambino. Ho cominciato a piangere e a ridere allo stesso tempo, essendo testimone della fede e della semplicità del popolo senegalese. Davvero questa gente è incredibile…”. E se non diventiamo come i bambini…”.